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Ultrafiltrazione peritoneale nello scompenso cardiaco

Classificazione dell'insufficienza cardiaca

CLASSIFICAZIONE DELL’INSUFFICIENZA CARDIACA

 

La classificazione dell’insufficienza cardiaca più comunemente diffusa è quella proposta più di 80 anni fa  dalla New York Heart Association secondo criteri legati alla sintomatologia.

Nonostante il limite della soggettività nella percezione e descrizione dei sintomi da parte del paziente e nella loro interpretazione da parte del medico, tale classificazione mantiene la sua validità nella definizione della severità delle limitazioni funzionali e nella buona correlazione con la prognosi.

 

Tabella 1. Classi funzionali insufficienza cardiaca secondo la New York Heart Association (NYHA)

Classe NYHA

Livello di compromissione

Classe I

Pazienti cardiopatici senza alcuna limitazione dell'attività fisica o che comunque possono svolgere senza alcun disturbo la loro attività ordinaria

Classe II

Pazienti con lieve limitazione dell'attività fisica che accusano sintomi (dispnea, dolore anginoso, palpitazioni, affaticamento) soltanto dopo un'attività superiore a quella ordinaria (per es. lunga camminata, salire due rampe di scale)

Classe III

Pazienti con marcata limitazione dell'attività fisica, che non hanno disturbi a riposo, ma che accusano disturbi anche dopo lievi gradi di attività ordinaria (per es. breve camminata, salire una rampa di scale)

Classe IV

Pazienti incapaci di qualunque attività fisica che accusano disturbi anche a riposo

 

L’ American College of Cardiology (ACC) e l’ American Heart Association (AHA) hanno sviluppato una classificazione dell’insufficienza cardiaca basata sugli stadi della sindrome.

Lo stadio A include pazienti a rischio di sviluppare insufficienza cardiaca ma che non hanno al presente una malattia cardiaca strutturale. In questo gruppo lo scopo dell’assistenza è prevenire l’insufficienza cardiaca.

Lo stadio B include pazienti con malattia cardiaca strutturale in assenza di sintomi. L’obiettivo dell’assistenza è prevenire il rimaneggiamento ventricolare sinistro tale da condurre all’insufficienza cardiaca.

Lo stadio C include pazienti con malattia strutturale cardiaca con corrente o precedente insufficienza cardiaca sintomatica. Diuretici, digossina, antialdosteronici possono essere associati agli ACE-inibitori e ai beta-bloccanti, in ragione della severità dei sintomi.

Lo stadio D include i pazienti con grave insufficienza cardiaca refrattaria in cui debbano essere considerate caso per caso terapie ad alta tecnologia tra cui il trapianto cardiaco e il supporto circolatorio meccanico.

 

Tabella 2. Classificazione dello scompenso cardiaco cronico secondo l’American College of Cardiology–American Heart Association

Stadio

Descrizione

A. Alto rischio sviluppo scompenso cardiaco

Ipertensione arteriosa, diabete mellito, coronaropatia, familiarità per cardiomiopatia, ma senza malattia cardiaca strutturale o sintomi di scompenso

B. Scompenso cardiaco asintomatico

Pazienti con malattia cardiaca strutturale (infarto miocardico pregresso, disfunzione del ventricolo sinistro, valvulopatia) ma senza sintomi di scompenso

C. Scompenso cardiaco sintomatico

Malattia cardiaca strutturale, con sintomi presenti o passati di scompenso ( dispnea e astenia, intolleranza all’esercizio)

D. Scompenso cardiaco refrattario

Gravi sintomi a riposo, nonostante la terapia medica massimale

 

A differenza della classificazione NYHA, quella in stadi è unidirezionale. Si sottolinea inolre che non esiste una corrispondenza tra classe NYHA IV e stadio D. Quest’ultimo infatti rappresenta una condizione complessa, non solo definita dalla gravità dei sintomi ma soprattutto dall’instabilità e dalla refrattarietà alla terapia.

 

Figura 1 

 

La classificazione INTERMACS [1] nasce nella considerazione che la classe IV NYHA non offra una adeguata descrizione al fine di un’ottimale selezione dei pazienti rispetto alle più recenti opzioni di trattamento: medico, elettrostimolazione, trapianto cardiaco, supporto cardiaco meccanico. La classificazione propone sette differenti profili e tre modificatori (supporto circolatorio temporaneo, aritmia, frequent flyer*) sviluppati sulla base dei dati dell’Interagency Registry for Mechanically Assisted Circulatory Support (INTERMACS)

 

Tabella 3. INTERMACS: Profili per la selezione dei pazienti

 

 

 

Modificatori del profilo

Profilo

Descrizione

SCT

A

FF

1

Shock cardiogeno critico

X

X

 

2

Progressiva inefficacia del supporto inotropo

X

X

 

3

Stabile ma inotropo-dipendente

X (in osp)

X

X (se a casa)

4

Sintomi a riposo a domicilio con terapia orale

 

X

X

5

Intolleranza allo sforzo

 

X

X

6

Limitazione all’esercizio

 

X

X

7

Sintomi di classe NYHA III avanzata

 

X

 

 

SCT: supporto circolatorio temporaneo. A: aritmia. FF: frequent flyer

 

 

Tabella 4. Livelli di limitazione INTERMACS al momento dell’impianto

 

Descrizione del profilo INTERMACS

 Tempo dell’intervento

1. Shock cardiogenico critico

Pazienti in pericolo di vita con ipotensione a dispetto della rapida escalation del supporto con inotropi, ipoperfusione di organi critici, spesso confermata dal peggioramento dell’acidosi e/o dei livelli di lattato. “Crash and Burn”

Intervento definitivo necessario nel corso di ore

2. Declino progressivo.

Pz con declino della funzione cardiaca a dispetto del supporto inotropo endovenosoche si può manifestare con un peggioramento della funzione renale, deplezione nutrizionale, incapacità a ripristinare il bilancio di volume “Sliding on inotropes” Descrive anche la situazione dei pz non in grado di tollerare la terapia con inotropi

Intervento definitivo necessario nel corso di pochi giorni

3. Stabile ma dipendente dagli inotropi

Pz con pressione arteriosa, funzione degli organi, nutrizione stabili nel corso di supporto endovenoso continuativo con inotropi (o dispositivo temporaneo di  supporto circolatorio o entrambi) ma che mostrano ripetute ricadute allo svezzamento dal supporto con ricorrente ipotensione sintomatica o disfunzione renale “Dependent stability”

Intervento definitivo elettivo in un periodo compreso tra settimane e pochi mesi

4. Sintomi a riposo

Il paziente può essere stabilizzato in modo approssimativamente vicino al normale stato di idratazione ma avverte quotidianamente sintomi di congestione a riposo o durante le normali attività quotidiane. I diuretici sono abitualmente assunti a dosaggi elevati. Debbono essere considerate strategie di sorveglianza e gestione intensive che in alcuni casi permettono di evidenziare una scarsa compliance alle prescrizioni, in grado di compromettere i risultati a dispetto di qualsiasi terapia. Alcuni pazienti possono fluttuare tra il profilo 4 e il profilo 5.

Intervento definitivo elettivo in un periodo compreso tra settimane e pochi mesi

5. Intollerante all’esercizio

Asintomatico a riposo e con normali attività quotidiane ma incapace di sostenere qualsiasi altra attività, vive prevalentemente in casa. Paziente senza sintomi di congestione a riposo ma che possono avere un sottostante sovraccarico di volume refrattario, talora con disfunzione renale. Se il sottostante stato nutrizionale e la funzione d’organo sono ai limiti, il paziente può essere più a rischio rispetto al paziente con profilo INTERMACS 4 e richiede un intervento definitivo.

Urgenza variabile, dipende dal mantenimento della nutrizione, dalla funzione d’organo e dal livello di attività

 6. Esercizio limitato

Paziente senza evidenza di sovraccarico di fluidi e asintomatico a riposo nell’ambito di attività di vita quotidiana e minori attività all’esterno della casa ma con affaticamento dopo pochi minuti di qualsiasi attività significativa. L’attribuzione alla limitazione cardiaca richiede un’attenta misura del picco del consumo d’ossigeno, in alcuni casi mediante monitoraggio emodinamico al fine di confermare la severità del peggioramento cardiaco. “Walking wounded”

Variabile dipende dal mantenimento della nutrizione, dalla funzione d’organo e dal livello di attività

7. NYHA III avanzato

Indicatore in attesa di più precise specifiche future, questo livello non include pazienti che sono senza attuali o recenti episodi di instabile bilanciamento dei fluidi. I pazienti vivono in assenza di sintomi con  significativa attività limitata all’esercizio fisico medio

Trapianto o supporto circolatorio potrebbero non essere indicati al momento

Modificatori per i profili

TCS - Supporto circolatorio temporaneo - può modificare solo il profilo dei pazienti ospedalizzati.

 

Possibili profili da modificare 1, 2, 3 se ospedalizzati

A - Aritmia - può modificare qualsiasi profilo. Tachiaritmie ventricolare ricorrenti che hanno recentemente contribuito a una compromissione clinica sostanziale. Inclusi frequenti shock ICD con necessità defibrillatore esterno abitualmente più di una volta alla settimana.

Può modificare qualsiasi profilo

 

 

 

 

 

FF  - Frequent Flyer - può modificare solo dei pazienti ambulatoriali, spazia definendo un paziente che richiede frequenti visite con caratteri di emergenza o ospedalizzazione per terapia con diuretici,  ultrafiltrazione, o terapia vasoattiva temporanea endovenosa

Profilo 3 se paziente a domicilio, 4, 5 , 6. Un paziente “frequent flyer” può solo raramente appartenere al profilo 7.

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release  1
pubblicata il  21 marzo 2012 
Da Gian Maria Iadarola
Parole chiave: classificazione insufficienza cardiaca
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