Attenzione! Per visualizzare al meglio il sito e usufruire di tutte le funzionalità messe a disposizione
si consiglia di aggiornare la versione in uso di Internet Explorer alla versione 8 o superiore. Grazie!

La rete delle conoscenze nefrologiche

Per visualizzare l'intero documento devi essere registrato e aver eseguito la con utente e password.

Best practice

Valutazione funzionale della membrana peritoneale

Test di equilibrazione peritoneale

Monitoraggio nel tempo della membrana con il PET

I risultati del test sono utili per la valutazione nel tempo delle variazioni della funzione della membrana peritoneale e per la valutazione dell’eventuale ”esaurimento” funzionale della membrana peritoneale.

In particolare va prestata la massima attenzione a quei pazienti che incrementano la velocità di trasporto peritoneale ai piccoli soluti, fino a diventare rapidi (alti) trasportatori, e che riducono la capacità di ultrafiltrazione peritoneale, fino alla sua perdita, durante il follow-up.

La perdita del trasporto di acqua libera e della conduttanza osmotica al glucosio devono far sospettare delle alterazioni funzionali gravi della membrana peritoneale e possono indicare la necessità di passare il paziente in emodialisi. 

Le caratteristiche funzionali della membrana peritoneale (trasporto dei piccoli soluti ed ultrafiltrazione) possono variare con l’aumentare dell’età dialitica e tali variazioni possono richiedere una modifica dello schema dialitico o il passaggio al trattamento emodialitico (Davies SJ [1], Blake PG et al [2], Heimburger O et al [3] (full text), Wong TYH et al [4] (full text)).

Tipicamente, in alcuni pazienti si assiste ad un aumento della velocità di trasporto dei piccoli soluti e ad una riduzione della capacità di ultrafiltrazione (Davies SJ [5]) e ciò comporta, a volte, la necessità di prescrivere l’icodestrina e/o il passaggio alla dialisi peritoneale automatizzata. Il fallimento di questi ultimi accorgimenti può rappresentare un’indicazione al passaggio al trattamento emodialitico.

Paradossalmente, il successo di tali misure potrebbe favorire l’insorgere di altri problemi clinici; infatti, in passato, in assenza dell’APD e dell’icodestrina, i pazienti con deficit della capacità di ultrafiltrazione venivano solitamente  shiftati in emodialisi; con l’utilizzo di tali nuove possibilità terapeutiche si  ottiene un prolungamento anche notevole della permanenza di tali pazienti in dialisi peritoneale mascherando il significato clinico della perdita di capacità ultrafiltrativa che rappresenta talvolta la prima manifestazione di complicanze future severe. Bisogna quindi essere consci che i pazienti che presentano una elevata età dialitica in dialisi peritoneale vanno monitorati attentamente nella clinica e nella funzionalità peritoneale per quelle patologie, come la sclerosi peritoneale e la peritonite sclerosante incapsulante, la cui frequenza ha una relazione diretta con l’età dialitica.

Ciò non significa che tali pazienti debbano essere shiftati verso l’emodialisi ma che dovrebbero essere accuratamente monitorizzati sia con i test di permeabilità peritoneale  ed esami strumentali (ad esempio la TAC addome) periodici ma soprattutto dal punto di vista del follow-up clinico che deve essere frequente e periodico, accurato nella semeiotica e nelle domande riguardo la cenestesi.

Per visualizzare l'intero documento devi essere registrato e aver eseguito la con utente e password.

release  1
pubblicata il  21 ottobre 2010 
Da Vincenzo La Milia
Parole chiave: APD, Conduttanza osmotica di glucosio, Icodestrina, perdita capacità UF peritoneale, rapidi traportatori, trasporto acqua libera
Non ci sono commenti

La piattaforma web su cui condividere in maniera semplice, efficace ed interattiva le conoscenze nefrologiche attraverso la pubblicazione online di documenti multimediali.

INFORMATIVA

NephroMEET accoglie come documenti con marchio SIN quelli approvati da: Comitati e Commissioni ufficiali SIN, Gruppi di Studio SIN, Sezioni Regionali/Interregionali SIN.

Il Consiglio Direttivo SIN si riserva inoltre la facoltà di certificare con marchio SIN altri documenti qualora lo ritenga opportuno.

Gli Autori si assumono in ogni caso la responsabilità dei contenuti pubblicati.

I contenuti pubblicati sono riservati ad un pubblico esperto nel settore medico-scientifico.

Seguici su Twitter

Developer e partner tecnologico:
TESISQUARE®

Assistenza telefonica allo 0172 476301
o via mail

Cookie Policy