Laura Rivoli

UOC di Nefrologia, Università “Magna Graecia”, Catanzaro

Corrispondenza a: Laura Rivoli, medico in formazione specialistica presso Azienda Ospedaliera-Universitaria Mater Domini Catanzaro, U.O.C. Nefrologia, Contrada Mula, 0, 88100 Catanzaro; mail: rivoli.laura@gmail.com

L’alterato controllo simpatico del sistema cardiovascolare è stato recentemente correlato con un’aumentata morbidità e mortalità nei pazienti con malattia renale cronica (CKD) [1]. Proprio negli ultimi anni la simpaticectomia renale, tecnica rinnovata grazie all'accesso percutaneo e all'utilizzo delle radiofrequenze, ha suscitato grande entusiasmo nel trattamento dell'ipertensione arteriosa. Sebbene sembri evidente e razionale l’impiego di tale tecnica, che permette l’interruzione dei segnali di simpatico-eccitazione afferenti ed efferenti, nell'iperteso con CKD, sono state espresse numerose perplessità circa la sua sicurezza renale. Per esempio il SIMPLICITY-HTN1 [2] (full text), uno studio di validazione della tecnica i cui criteri d'inclusione prevedevano un eGFR superiore a 45 ml/min per 1,73 m2, ha mostrato una funzione renale stabile dopo sei mesi dalla procedura, mentre, ad un anno di follow up, il filtrato mostrava una …