Roberto Pontremoli¹, Giovambattista Capasso²

(1) Università degli Studi and I.R.C.C.S. Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino-IST, Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro, Genova, Italy
(2) Presidente SIN

Corrispondenza a: Roberto Pontremoli; Università degli Studi and I.R.C.C.S. Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino-IST, Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro, Viale Benedetto XV, 16125 Genoa, Italia; Tel:+39 010 3538932 Fax:+39 010 3538932 Mail: roberto.pontremoli@unige.it

Acido Urico, Rene e Rischio Cardiovascolare

L’iperuricemia asintomatica è di riscontro assai frequente nel paziente nefropatico. Ciò è dovuto a varie ragioni, prima fra tutte il fatto ormai ben noto, che la riduzione del filtrato glomerulare comporta una riduzione dell’escrezione urinaria di acido urico. Altre condizioni che spesso si associano ad iperuricemia quali l’ipertensione arteriosa, la sindrome metabolica o la terapia diuretica sono anch’esse di frequente riscontro nei pazienti con malattia renale cronica. Solo negli ultimi anni, tuttavia, in seguito alla pubblicazione di un numero crescente di eleganti studi sperimentali e clinici si è cominciato a guardare ai valori di acido urico non solo come ad un epifenomeno della malattia renale ma anche, o forse piuttosto, come ad un possibile fattore di rischio per lo sviluppo di complicanze cardiovascolari e renali. Dobbiamo tuttavia riconoscere che nonostante le recenti acquisizioni sui rapporti tra acido urico e funzione r…