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Contenuti articolo

    Guida

    Guida alle malattie renali

    Cosa ci dicono l’esame delle urine e del sangue?

    09 marzo 2013

    Francesco Trepiccione1, P. Manuel Ferraro2

    (1) Seconda Università, Napoli
    (2) Roma

    Esame delle urine

    Cos'è

    L’esame delle urine è tra le prime indagini richieste per la valutazione della funzione renale. È un’analisi che valuta caratteristiche fisiche come colore, aspetto, odore, ma anche alcune componenti chimiche come proteine, sangue e glucosio. L’analisi del sedimento urinario valuta inoltre la presenza di cellule, cristalli e cilindri.

    Perché si prescrive

    L'esame delle urine si prescrive per:

    1. una valutazione di base dello stato di salute, associato ad un controllo clinico di routine, in preparazione ad un intervento chirurgico oppure per controllo in alcune categorie di lavoratori, oppure per l’idoneità sportiva;
    2. la diagnosi di alcune condizioni cliniche come dolore addominale, bruciore o dolore quando si urina. Inoltre per approfondire alcune sintomi come urine schiumose oppure rossastre;
    3. controllare l’evoluzione di alcune malattie o l’efficacia di alcuni farmaci.

    Come si raccoglie l'urina

    Perché l'esame delle urine sia attendibile, occorre effettuare la raccolta con alcuni importanti accorgimenti.

    • Se si deve effettuare solo l’analisi delle urine, prima di raccogliere il campione si può mangiare o bere normalmente. Se il test è eseguito insieme ad altri esami del sangue, potrebbe essere richiesto di effettuare l’analisi a digiuno. In questo caso seguire le indicazioni del proprio medico. Si consiglia, se non indicato dal medico, di non praticare un’intensa attività fisica il giorno prima del test.
    • L’urina può essere raccolta nel laboratorio o nello studio medico in cui viene effettuato il test, oppure direttamente a casa, se si raggiunge il laboratorio in breve tempo.
    • Di solito il test è eseguito sulla seconda urina del mattino, dopo aver vuotato la vescica appena svegli. Il medico, tuttavia, può richiedere di raccogliere la prima urina del mattino o di altri momenti della giornata, a seconda dei parametri da valutare.
    • Si raccomanda igiene intima prima della raccolta. Si raccoglie l’urina in un contenitore che può essere o no sterile, secondo il tipo di analisi da eseguire. Prima di riempire il contenitore, si comincia ad urinare nel water, si interrompe il flusso per un attimo e quindi si riprende a urinare, ma nel contenitore (si raccoglie in tal modo il mitto intermedio di urina). Il volume necessario dipende dall’analisi da eseguire.
    • Il ciclo mestruale può contaminare la raccolta delle urine con sangue. L’utilizzo di tamponi assorbenti può ridurre questo effetto, tuttavia si raccomanda di posticipare di qualche giorno il test oppure di avvisare il medico di questa evenienza.

    Risultati dell'esame

    L'analisi visiva

    L'analisi visiva descrive il colore, il grado di limpidezza e l'odore.

    • Un colore rossastro può indicare la presenza di sangue, oppure l’uso di alcuni farmaci, cibi o la presenza di pigmenti come la bilirubina.
    • Urine torbide possono indicare un’infezione delle vie urinarie in corso.

    Le strisce reattive

    L’analisi mediante strisce reattive esplora alcune caratteristiche chimiche come:

    • Peso Specifico. Indica la capacità del rene di concentrare le urine. Valori bassi possono essere un indice di alterata funzione renale.
    • Proteine. La presenza di proteine nelle urine può indicare un danno renale.
    • Glucosio. La presenza di glucosio nelle urine pone il sospetto di diabete mellito, oppure, più raramente di alterazioni renali.
    • Chetoni. La presenza di chetoni può essere indicativa di diabete mellito o è la conseguenza del digiuno prolungato.
    • Bilirubina. La presenza di bilirubina nelle urine è dovuta ai suoi elevati livelli nel sangue, ed è indicativa di malattie del sangue o del fegato.
    • Nitriti ed Esterasi leucocitaria. I nitriti nelle urine sono il prodotto dell’attività batterica e sono un indizio d’infezione delle vie urinarie. Allo stesso modo la presenza di esterasi leucocitaria è verosimile per un’infezione batterica.
    • Sangue o suoi derivati. La presenza di sangue oppure di emoglobina e/o mioglobina indica condizioni di diversa severità e spesso richiede ulteriori indagini diagnostiche. Può essere indicativo di glomerulonefriti, calcolosi, tumori renali o delle vie urinarie oppure di infezioni, o anche di malattie del sangue o del muscolo. È consigliabile consultare il proprio medico per un’opportuna diagnosi.

    Esame del sedimento urinario

    Consiste nell’osservazione al microscopio di poche gocce di urina dopo centrifugazione (sedimento). Il sedimento urinario può mettere in evidenza:

    • Cristalli - ovvero composti chimici che, in seguito al processo di concentrazione delle urine, si aggregano tra loro e diventano poco solubili. Dalla forma si può spesso risalire alla loro composizione chimica. Sono frequenti nei casi di calcolosi renale.
    • Cilindri - ovvero aggregati a forma di cilindro costituiti da proteine o globuli rossi o bianchi o misti. Sono spesso indice di un danno renale in corso e necessitano di ulteriori indagini.
    • Globuli Rossi (eritrociti) - sono raramente presenti nelle urine. Indicano condizioni di diversa severità. La loro presenza è indicativa di di glomerulonefriti, calcolosi, tumori renali o delle vie urinarie oppure di infezioni,
    • Globuli Bianchi (leucociti) - la loro presenza nelle urine è spesso indice di infezione delle vie urinarie.
    • Batteri e/o Lieviti - indicano in genere la presenza di un’infezione in corso.
    • Cellule Epiteliali - possono essere comunemente presenti nel sedimento urinario, derivanti dalle vie urinarie. Una presenza elevata può essere indizio di infezione delle vie urinarie.

    Raccolta delle Urine delle 24 ore

    Cos’è

    È un metodo di raccolta e successiva analisi delle urine raccolte durante un’intera giornata. È un’indagine che fornisce preziose informazioni sulla quantità totale di urine prodotte giornalmente e sull’ escrezione giornaliera di singole sostanze come proteine, elettroliti oppure amminoacidi così come prescritto dal medico richiedente.

    Come si raccoglie l’urina delle 24 ore

    È necessario seguire i seguenti passaggi scrupolosamente al fine di una corretta raccolta:

    • Procurarsi un contenitore capiente di almeno 2.5 litri (disponibile in farmacia)
    • Non è necessario cambiare le proprie abitudini alimentari nei giorni precedenti l’esame, né il giorno della raccolta, per le analisi più frequenti come la proteinuria. L’analisi di alcune sostanze potrebbe prevedere particolari accorgimenti alimentari, in quel caso seguire le indicazioni del proprio medico.
    • Il giorno della raccolta, al risveglio, urinare normalmente nel wc e prendere nota dell’ora (esempio 07:00).
    • Per l’intera giornata continuare ad urinare nel contenitore per la raccolta. È importante includere anche le eventuali minzioni della notte.
    • Prima di andare di corpo è necessario urinare nel contenitore.
    • Il mattino seguente, al risveglio, (stessa ora del giorno precedente, 07:00), vuotare la vescica piena dell’urina della notte nel contenitore di raccolta, terminando così il periodo di 24 ore.
    • Chiudere il contenitore e registrare il volume totale di urina raccolta (vedi i segni graduati sul fianco).
    • Mescolare il contenitore con l’urina e prelevarne un campione più piccolo (provetta) da portare al laboratorio per l’analisi. In alcuni casi il laboratorio richiede l’intero contenitore pieno.
    • Per alcuni esami potrebbe essere necessario utilizzare un contenitore contenente degli acidi, seguire le indicazioni del personale sanitario in questi casi.

    Creatinina, Clearance della Creatinina e valutazione del filtrato

    Cos’è

    Creatinina nel sangue e nelle urine

    La valutazione della creatinina nel sangue /creatininemia) è il test più comune per stimare la funzione renale.

    La creatinina è una sostanza di scarto prodotta dai muscoli ed eliminata dal corpo con le urine. In piccola parte deriva anche dai pasti ricchi in carne. Pertanto, la misura della quantità di creatinina nel sangue è utilizzata per valutare quanto efficacemente i reni la eliminano con le urine e quindi quanto bene funzionano. Un aumento dei valori di creatinina nel sangue può indicare che i reni non funzionano bene.

    La creatinina può essere misurata anche nelle urine (creatininuria). Questo test viene richiesto, spesso, per misurare la clearance della creatinina e viene effettuato sulla raccolta delle urine delle 24 ore.

    Clearance della Creatinina e filtrato glomerulare

    La clearance della creatinina indica quanto sangue i reni depurano dalla creatinina in un minuto.

    Questa misura è spesso indicata anche come la velocità di filtrazione glomerulare (VFG o GFR) ed esprime la velocità con la quale gli elementi fondamentali del rene, ovvero i nefroni, depurano il sangue; è pertanto un indicatore indiretto del numero di nefroni funzionanti. La VFG è il più importante parametro dello stato di funzione renale.

    Normalmente i nefroni depurano circa 180 litri al giorno di plasma, ovvero circa 125 millilitri al minuto (VFG normale), benché tale valore sia variabile da persona a persona in base a caratteristiche come l’età, il sesso e la superficie corporea.

    Dal momento che la clearance della creatinina può essere un esame indaginoso e spesso non corretto nella sua esecuzione, dalla sola creatinina del sangue con alcune formule è possibile stimare il GFR con sufficiente accuratezza.

    Perché si prescrive

    Per valutare lo stato di salute dei reni. La malattia renale può avere diverse presentazioni, talora con sintomi riferibili direttamente al rene (ad esempio l’emissione di sangue con le urine, o il dolore al fianco).

    Molto spesso, però, la malattia renale non dà sintomi nelle fasi iniziali e viene scoperta in modo casuale con il riscontro di livelli ematici elevati di creatinina e di azotemia o di anomalie nelle urine (ad esempio la presenza di proteine).

    Non sempre quando vi è una malattia renale c’è anche una riduzione della funzione renale (ovvero della capacità del rene di svolgere le proprie attività fisiologiche). Pertanto, una volta riscontrata la presenza di malattia renale, è necessario stabilire la presenza e l’entità della riduzione della funzione renale per fare correttamente le successive scelte diagnostiche e terapeutiche e per stabilire un adeguato programma di controllo nel tempo.

    Per controllare la progressione di una malattia renale già diagnosticata. 

    Come si fa il test

    Creatinina nel sangue

    Il parametro più semplice tra quelli disponibili, ovvero i livelli ematici di creatinina, sfortunatamente non è abbastanza affidabile da consentire una esatta quantificazione del danno renale, in quanto risente di diversi fattori estranei come le masse muscolari, la dieta e l’assunzione di alcuni farmaci. Inoltre, nelle fasi iniziali della malattia renale, la creatininemia non è in grado di mettere in evidenza riduzioni anche importanti della VFG.

    La creatinina è misurata nel sangue prelevato da una vena. Se è necessario analizzare solo la creatinina si può mangiare e bere normalmente prima del prelievo, in caso contrario, seguire le indicazioni del proprio medico.

    Per la determinazione della funzione renale esistono diverse metodiche, di variabile affidabilità e semplicità di esecuzione.

    Clearances della cretinina e calcolo del filtrato

    Il test più affidabile per la determinazione della VFG è la sua misurazione diretta attraverso la “clearance” di una sostanza dotata di determinate caratteristiche, ad es. l’inulina, lo ioexolo e altre ancora che devono essere somministrate per via endovenosa. Tuttavia la misurazione diretta della VFG risulta invasiva e lunga.

    Buona è l’affidabilità della clearance della creatinina. Rispetto alle clearance indicate sopra, quella della creatinina è più semplice da eseguire perché non richiede la somministrazione endovena di nessuna sostanza in quanto la creatinina è prodotta direttamente dal nostro organismo. E’ però necessario fare una raccolta delle urine delle 24 ore come indicato nel capitolo precedente, una procedura che comporta un certo disagio e può essere causa di errori.

     Per ovviare a ciò si fa il più delle volte ricorso all’utilizzo di formule per la stima indiretta della VFG. Tali formule sono state ottenute studiando su ampie popolazioni la correlazione tra la VFG misurata e altri parametri come i livelli ematici di creatinina, l’età, il sesso, la razza e la superficie corporea. Per mezzo di idonee tecniche statistiche, sono state scelte delle equazioni che permettono di stimare la VFG a partire dai parametri sopra menzionati, con un discreto margine di sicurezza. Esistono diverse equazioni, alcune delle quali specifiche per particolari condizioni come ad esempio per i bambini; le formule più impiegate nell’adulto sono:

    • Cockcroft e Gault,
    • MDRD (Modification of Diet in Renal Disease)
    • CKD-EPI (Chronic Kidney Disease Epidemiology Collaboration), tramite le quali, partendo da alcuni parametri (ad es. peso corporeo, età, sesso, razza) e dai livelli ematici di creatinina è possibile stimare la VFG. 

    Esito dell’esame

    Creatinina

    I valori di riferimento della creatinina nel sangue variano da 0.6-1.3 mg/dl. Alcuni laboratori possono esprimere i valori nell’intervallo 53-115 micromoli/L.

    I valori di normalità cambiano a seconda che il prelievo appartenga a bambini, uomini, donne o anziani. Questo in virtù della diversa massa muscolare. Per esempio, un culturista produrrà una quantità di creatinina maggiore di una vecchina e pertanto l’interpretazione dei valori di creatinina può essere differente. Il medico ha gli strumenti per distinguere questi casi.

    Clearance della creatinina

    Nell’adulto viene considerata normale se superiore a 90 ml/min, ma anch’essa dovrebbe essere rapportata al sesso e all’età. Dopo i 40 anni è fisiologica la sua riduzione di circa 10 ml/min ogni 10 anni. 

    Azoto ureico e azotemia

    Cos’è 

    La misura dei livelli di azoto nel sangue è utilizzata come parametro della funzione renale.

    È questo un test meno sensibile della creatinina per la valutazione di un danno renale. Non è consigliabile pertanto basarsi solo sull’azotemia per esplorare la funzionalità renale.

    L’azoto è una sostanza di scarto dell’organismo ed è eliminato prevalentemente dai reni. La maggior parte dell’azoto è convertito dal fegato in urea e quindi allontanato dai reni.

    La misura del solo azoto contenuto nell’urea è chiamata BUN (dall’inglese azoto ureico nel sangue).

    La misura invece dell’azoto presente in tutte le sostanze del sangue è denominata azotemia.

    Perché si prescrive

    Per valutare la presenza e il grado di disfunzione renale.

    Per controllare l’efficacia con cui sia l’emodialisi sia la dialisi peritoneale viene praticata. 

    Come si fa il test

    L’azotemia o il BUN sono analizzati dal sangue prelevato da una vena. Si può mangiare e bere normalmente prima del prelievo nel caso sia l’unica analisi da eseguire, in caso contrario, seguire le indicazioni del proprio medico.

    Esito dell’esame

    I valori normali di azotemia sono tra 20-40 mg/dl.

    Quelli del BUN sono circa la metà 10-20 mg/dl oppure 2.5-8 mmol/l in unità di misura internazionali.

    I valori di normalità del BUN possono variare lievemente tra maschie e femmine e tra bambini e adulti.

    Valori elevati sono spesso un indice di alterazione della funzione renale. In altri casi una dieta particolarmente ricca in proteine oppure uno stato di disidratazione, la febbre o alcuni farmaci possono elevare i livelli di azotemia e BUN.

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